lunedì 31 dicembre 2007

Un saluto di corsa al 2007 ...

Km percorsi (escluso riscaldamento) : 1250 (9,7 km a uscita in media).


Uscite totali: 129 (2,5 a settimana).

Il meglio:
1) il personale in tutte le distanze dalla mezza ai 1000 metri.
2) La metodologia di allenamento affinata man mano attraverso la lettura di libri e a tutti voi runner-bloggers

Il peggio: l'infortunio alla gamba sinistra e tutti timori conseguenti

L'insegnamento migliore del 2007: l'infortunio che mi ha fatto capire che:
1) Nessuno è Superman o Mr.Incredible nella realtà runner ... e che quindi gli eccessivi incrementi di carichi in quantità e intensità si pagano quasi sempre ...
2) E' molto difficile "correre soltanto". Il cross-training, lo stretching e il potenziamento muscolare (completo) sono fondamentali integrazioni al running soprattutto in ottica wellrunness

E per finire buon 2008 a tutti quelli che leggeranno questo post!

Allenamenti dal 24 al 31 Dicembre


La settimana è stata di 8 giorni ... causa una giornaliera febbre di topo maggiore che mi ha impedito il consueto allenamento del Venerdì.

Lunedì: Riposo

Martedì: 5' Riscaldamento + 9km progressivo (da 5'00'' a 4'00'' a km) + 5' defaticamento + 10' Stretching dolce

Mercoledì: Riposo

Giovedì: Riposo

Venerdì: Riposo (forzato)

Sabato: 5' Riscaldamento + 10km progressivo (da 5'00'' a 3'56'' a km fatto al 10°) + 5' defaticamento + 10' Stretching dolce

Domenica: CROSS-TRAINING: Potenziamento muscolare. 15' cyclette riscaldamento + 20 ' ciclo completo stretching "Lore of running" + 15' ciclo completo potenziamento muscolare LoR

Lunedì: 5' Riscaldamento + 13km Fondo lento svelto (4' 42'' a km) + 10' Stretching dolce

Osservazioni: 32km questa settimana (+10%) con un lungo (almeno per me in questo momento ...) di 13 km. La forma sta ritornando a livelli buoni: la gamba sinistra è sempre più sensibile ai carichi (è quella infortunata) ma non avrei sperato 20 gg fa di stare così bene.

Meditazione: La prima seduta di potenziamento muscolare usata come cross-training mi sembra un buon esperimento da alternare o sovrapporre (come 5° seduta settimanale) alla piscina (quando riaprirà) Per ora ho seguito sia a livello di stretching che di potenziamento muscolare lo schema illustrato da Tim Noakes in Lore of running che sembra specifico per runner.

sabato 29 dicembre 2007

Perchè corriamo ...

Stimolato dall'ottimo post dell'amico blogger Mathias e dal benevole stupore della mia adorata consorte ieri sera quando le anticipavo la mia sveglia alle 6:45 per il posticipo (causa febbre del nostro popo maggiore) della consueta corsa del venerdì ho pensato di scrivere questo post, nato mentre l'alba nasceva dietro i profili delle mie amate colline, la tersa luna salutava il nascere del giorno e il freddo intenso (-4,5°) "avvolgeva" tutta la natura.

Mentre abbandonavo le coltri calde del mio letto dopo il sonno frammentato dalle somministrazioni di tachipirina del mio piccolo "maggiore" mi chiedevo qual'è la forza e quali sono le motivazioni che mi spingono a farlo ... durante il fondo progressivo (10km + riscaldamento e defaticamento) che ne è seguito ne sono usciti una serie di punti che elenco in ordine sparso:

1) Per "sentire" il proprio corpo in movimento
2) Perchè poi ... arrivano ed è molto bello!
3) Perchè l'effetto ansiolitico della corsa ti fa affrontare le difficoltà della vita con maggior serenità.
4) Perchè allenare la resilienza è un fattore importante e spesso dimenticato nella nostra opulenta società.
5) Perchè in quell'ora solo con me stesso riesco a pensare in maniera lucida ai problemi alle difficoltà e alle scelte piccole e grandi della vita.
6) Perchè vedere nascere l'alba correndo è uno spettacolo unico ...
7) Per vedere le facce stupite di quelli che si stanno infilando in macchina e che ti guardano come fossi un marziano ...
8) Per sentire il rumore "vetroso" dei fili ghiacciati dell'erba che si piegano sotto le suole delle scarpe ...

Sono brevi e forse insignificanti riflessioni. Se volete leggere qualcosa di più scientifico ed esaustivo lo trovate qui.

venerdì 28 dicembre 2007

Scelta delle scarpe: il dilemma ...


Oggi come avevo anticipato in un post precedente seguendo l'esperienza dell'amico blogger Claudio sono stato all'Adidas Store di Milano (zona Loreto) per effettuare il foot-scan che doveva confermare quello che i test classici avevano già stabilito: l'appoggio universale della mia falcata. E così è stato ... il test è divertente quanto a mio avviso solo indicativo! Il tutto consiste in una corsetta durante la quale si deve passare prima con il piede destro e poi con quello sinistro su una tavoletta che registra la distribuzione del peso. I dati rilevati dalla tavoletta vengono poi visualizzati e elaborati da un PC che fa una valutazione globale degli appoggi. Nel mio caso è stata confermato l'appoggio universale.

Dopo il test sono passato a provare alcuni tipi di scarpe dal momento che le mie Asics Stratus sono prossime agli 800 km, si sono consumate abbastanza velocemente e sono quindi alla ricerca delle sostitute dal momento che, soprattutto negli ultimi tempi, non mi stanno soddisfacendo a pieno e non bisserò l'acquisto.
L'istinto sarebbe di tornare alle vecchie (le mie precedenti scarpe) Asics Nimbus che nella versione 9 (io usavo la 7 ... che porto ancora per usi non di corsa) si è guadagnata il titolo di scarpa dell'anno 2007 da Runner's World.
Peraltro al negozio Adidas ho provato le Adidas Supernova Cushion 6, ben recensita da Furio la cui calzata è buona e il cui confort ad un impatto superficiale è positivo e le Adidas Adistar cushion 6 dall'eccellente ammortizzazione e dalla fattura molto accurata. Tra le due la Supernova la sento più leggera e reattiva rispetto alla Adistar che di contro sembra essere molto ammortizzante (è data infatti per runner sopra i 75 kg) e estremamente comoda.

Veniamo alle dolenti note ... i prezzi:
Asics Nimbus 9: miglior prezzo 109.00 euro da KoalaSport.
Adidas Adistar csh 6: miglior prezzo 55$ su ebay . In pratica con poco più di 100 euro ne porto a casa 2 paia!
Adidas Supernova csh 6: stesso prezzo 55$ delle adistar sempre su ebay .

Per ora l'esperieza diretta (asics) e la prova in negozio me le fa mettere (a livello di preferenza) nel'ordine elencato sopra (nimbus - adistar-supernova) ma il prezzo delle Nimbus è alto e ho il timore che le Adistar alla lunga siano troppo ammortizzanti e lente per i mie 60 kg scarsi ...

Voi che ne dite? esperienze dirette o indirette?
Oggi la mia priorità è più sulla prevenzione degli infortuni (in previsione di allungare la distanza) che di guadagnare qualche secondo a km ...


domenica 23 dicembre 2007

Auguri di buon Natale

Auguri di Buon natale a tutti i runner e non-runner con un disegno "gentilmente concesso" da mio figlio maggiore, quasi 5 anni e come si vede un poco appassionato di macchine ... e di corse in genere visto che, vedendomi correre, si sta allenando a modo suo per quella che lui chiama la corsa lunga (la maratona ...) non quella mezza ... a cui pensa quel vecchietto del papà ...

Allenamenti dal 17 al 23 Dicembre



Lunedì: Riposo

Martedì: 5' Riscaldamento + 8km progressivo (da 4'50'' a 4'10'' a km) + 5' defaticamento + 10' Stretching dolce

Mercoledì: Riposo

Giovedì: Riposo

Venerdì: 5' Riscaldamento + 10km progressivo (da 4'50'' a 4'10'' a km con 9°km in 3'57'') + 5' defaticamento + 10' Stretching dolce

Sabato: CROSS-TRAINING: Piscina: Risc (3 rana + 3 SL) + 3X12SL (9', 9', 9') + Def (4 rana). Vasca 25 metri. Totale 46 vasche

Domenica: 5' Riscaldamento + 11km Fondo lento svelto (4' 38'' a km) + 10' Stretching dolce

Osservazioni: L'infortunio è ormai quasi alle spalle. Ogni tanto sento ancora qualche fastidio nella gamba infortunata non nella zona dell'infortunio per la variazione di corsa indotta dall'infortunio: anche questi doloretti comunque vanno scemando. Ho incrementato di circa un 10% i km settimanali da 26 a 29 km. Non devo violare la regola del 10% per non incorrere in altri infortuni da over-training. La forma sta ritornando ... lo rilevo anche dai battiti a riposo che ieri mattina erano scesi a 50 per minuti in avvicinamento ai 47 che rappresentano il mio top.
L'esperimento del cross-training sembra funzionare: la piscina sembra molto allenante: peccato che per le vacanze di Natale sia chiusa. Credo che la sostituirò con un lavoro settimanale di potenziamento muscolare misto cyclette + esercizi secondo il metodo Noakes.

Meditazione: Credo che per ancora 4 settimane seguirò questo schema di allenamento: 2 sedute di fondo progressivo o meglio progressivo metabolico alla Albanesi che allena tutte le "zone della corsa" con gradualità ed è adatto a chi si allena "poco" (3 volte a settimana) e/o rientra da un infortunio; 1 allenamento lento lungo che assorbirà buona parte dell'incremento settimanale (10%) di chilometraggio. L'obiettivo è di assestarsi nel prossimo mese a 40 km a settimana per poi partire (se il libro confermerà le premesse) con la "preparazione First" della mezza maratona.

sabato 22 dicembre 2007

Regola N° 6: Trattate la causa e non l'effetto

Tim Noakes ci ricorda ed esaspera un concetto peraltro già detto precedentemente ... prima di operazioni, cortisone, antinfiammatori, fisioterapia ecc... occorre capire la causa che ha originato l'infortunio che va ricercata in uno di questi tre ambiti: genetico, ambientale e metodologico (di allenamento). Poi però enuncia un assioma che andrebbe meditato: "il runner è una innocente vittima di una anomalia biomeccanica presente negli arti inferiori". Peraltro Noakes mette in guardia tutti noi dall'analisi di questa anomalia sottolineando come spesso sia molto difficile da rilevare!

Certo è il mio commento ogni infortunio nasce da una benchè piccola anomalia fisiologica che è presente in noi ma tutte le altre variabili sono spesso le "esasperanti" quella piccola o grossa anomalia: sta a noi gestire queste ultime per far in modo che la prima non si manifesti!

Alla prossima ...

martedì 18 dicembre 2007

Regola N°5: Metodi sofisticati per guarire da un infortunio sono raramente necessari


Sintetico e "probabilistico" Tim Noakes nella sua 5° regola per prevenire e curare gli infortuni:

1) La maggior parte degli infortuni colpiscono le parti "molli" del corpo: muscoli, tendini e legamenti. Di conseguenza è spesso inutile ricorre come metodo diagnostico i raggi X. Diffidare dei medici che eccedono nell'utilizzo di questa metodologia diagnostica.

2) Le maggior parti delle diagnosi sugli infortuni dei runner vengono fatti con le mani tramite la palpazione e con la mente, cercando di capire quali sono le cause dell'infortunio, spesso facendo parlare il paziente

3) Se proprio occorre utilizzare un metodo diagnostico sofisticato lo strumento migliore nella maggior parte dei casi è la risonanza magnetica proprio per la sua capacità di indagare sulle "parti molli", le più infortunabili ...

Più avanzo con i post sulle regole, più l'infortunio svanisce: che abbia trovato un metodo per esorcizzarlo?

Oggi è partito l'ordine su ebay del libro "Run less, run faster" ... tutto per 17 euro: speriamo arrivi presto!

lunedì 17 dicembre 2007

Allenamenti dal 10 al 16 Dicembre



Utilizzo il Furio-mode per tener traccia dei miei allenamenti settimanali visto che l'infortunio sembra "domato" ovvero in via di estinzione ...


Lunedì: Riposo

Martedì: 5' Riscaldamento + 8km progressivo (4 km FL 18' 49'' + 4km FM 17 58'') + 5' defaticamento + 10' Stretching dolce

Mercoledì: Riposo

Giovedì: Riposo

Venerdì: 5' Riscaldamento + 8km progressivo (4 km FL 18' 49'' + 4km FM 17 29'') + 5' defaticamento + 10' Stretching dolce

Sabato: CROSS-TRAINING: Piscina: Risc (2 rana + 4 SL) + 3X10SL (7' 15'', 7' 35'', 8' 15'') + Def (4 rana). Vasca 25 metri

Domenica: 5' Riscaldamento + 10km progressivo (46' 50'' tot) + 10' Stretching dolce

Osservazioni: L'infortunio come dicevo sembra in via di guarigione. Il giorno dopo la corsa sento ancora qualche fastidio così come durante la fase di riscaldamento. Il tutto sembra gradualmente attenuarsi. Non voglio comunque forzare e come ho fatto questa settimana non correrò mai due giorni consecutivi e inserirò l'eventuale 4° o 5° allenamento settimanale non di corsa ma utilizzando il cross-training: Nuoto in inverno e nelle giornate fredde e bici in estate/primavera. Come ho indicato nei tempi di cross-training di Sabato non sono un pesce ... ho una acquaticità modesta ma sono comunque in grado di fare (dopo qualche uscita) 50-60 vasche in stile senza fermarmi: sufficienti per rafforzare la componente aerobica della corsa. In aggiunta potrei inserire anche in ottica cross-training anche qualche seduta casalinga di potenziemento muscolare (con esercizi desunti dall'ottimo "Lore of Running" di Tim Noakes).

Meditazione: Sollecitato
dai recenti post dell'amico blogger Runalbert,
da recenti articoli di runner's world sempre sull'argomento,
dal sito dell'istituto americano che ha messo a punto il metodo
dal recente infortunio da sovraccarico
dalla mia filosofia di well-running
sto pensando se non possa essere il metodo FIRST il metodo che più si addica alla preparazione delle mie prime gare ...



mercoledì 12 dicembre 2007

Il punto sulla mia corsa e sull'infortunio ...

Ieri sera primo allenamento dopo le due uscite in cui ho testato con il metodo Stop and Go lo stato del mio infortunio. Diciamo che la gamba è in via di guarigione, lenta ma costante.


Ieri sera ho fatto 8km preceduti da un riscaldamento di 7' e altrettanti di defaticamento. I ritmi sono stati dettati dal mio corpo anche perchè soprattutto nella fase iniziale sento ancora fastidio ai flessori che va a diminuire nel finale della seduta. Il ritmo è stato di 4' 35'' al km con un inizio (primi 4km) a poco meno di 4'45'' e gli ultimi a meno di 4' 30''.
La corsa è ancora molto "contratta": la paura del dolore alla gamba mi condiziona, il movimento non è fluido e il rischio di altri infortuni esiste. Cercare di correre decontratto e bene è diventato l'obiettivo dei prossimi allenamenti.
Non ho intenzione di allungare nè la durata (8km escluso riscaldamento e defaticamento) nè l'intensità fino a quanto l'infortunio non sarà recuperato al 100%.
Quindi mi manterrò su 3 uscite a settimana per 8km l'una, aggiungendo se riesco una seduta di cross-training in piscina.

Questo naturalmente manda all'aria la mia pianificazione invernale ma è fondamentale uscire "bene" dall'infortunio senza strascichi che possano condizionare tutta la stagione.

In fondo non saranno certo 2 o 3 minuti nella prima maratonina stagionale a cambiarmi la vita ... ma se non riesco a correre per mesi questo sì un po' ne peggiorerebbe la qualità!

Regola N°4: La maggior parte degli infortuni è curabile in maniera "semplice"

Nella 4° regola Noakes dà una speranza forte a tutti noi podisti ... infortunati indicando che più del 75% degli infortuni sono guaribili con tecniche "semplici" cioè che non implicano chirurgia o terapie complesse.
Da una statistica condotta su più di 200 infortuni si conclude che più di 150 sono guariti in meno di 8 settimane, trascorse le quali l'atleta è riuscito a non sentire più alcun dolore e a percorre una distanza in allenamento pari a quella dell'ultimo allenamento prima dell'infortunio.

Coraggio ... che la statistica di Noakes sia con tutti noi!

domenica 9 dicembre 2007

Regola N°3: L'infortunio indica sempre un "guasto"

Come dice Noakes questa regola è un po' il corollario della regola 1 e consiglia al saggio podista quando avviene un infortunio di indagare e riflettere su queste tre variabili che sono sotto il suo controllo:
- Superfici di allenamento
- Scarpe utilizzate
- Metodi di allenamento

Ma la cosa più interessante che Noakes inserisce all'interno di questo paragrafo è una tabella sulla correlazione tra gli infortuni nella corsa e alcune variabili della corsa:

Fattori con una forte correlazione con infortuni nella corsa

Fattori con una correlazione non chiara con infortuni nella corsa

Fattori con una correlazione non presente con infortuni nella corsa

Precedente infortunio

Altezza

Età

Mancanza di esperienza nella corsa

Disallineamento arti inferiori

Sesso

Gare

Scarsa mobilità delle articolazioni

Riscaldamento

Eccessivo chilometraggio settimanale

Frequenza di allenamento

Stretching

Bassa massa corporea

Intensità della corsa

Correre in collina o su superfici dure


Schemi di allenamento

Pratica di altri sport


Scarpe

Periodo dell'anno


Plantari

Periodo del giorno in cui si corre


Correre su un lato della strada

Incremento della distanza percorsa


E' frutto di studi fatti da Van Mechelen (1992) e da Colbert (2000).

Alcuni punti sono stupefacenti e forse anche discutibili (vedi per esempio il punto sulla correlazione tra infortunio e bassa massa corporea ...).

Essendo una mia traduzione e essendo il mio livello di conoscenza dell'inglese buono ma non ottimo potrei aver commesso errori di comprensione.

Se volete leggere il testo direttamente in inglese potete farlo qui

Che ne pensate?

venerdì 7 dicembre 2007

Stop and Go: secondo livello superato al 90%

Stamattina sfruttando la vacanza milanese da festa di Sant' Ambross ... ho riprovato a mettere le scarpette seguendo il metodo Stop an Go di Albanesi.

Nella vita normale ormai non sento più alcun fastidio se non a volte alzandomi un leggero indolenzimento che secondo me è dovuto alla variazione di postura di queste ultime settimane dove il mio corpo involontariamente ma naturalmente tende a proteggere la gamba infortunata. (livello 0 Stop and Go)

Riscaldamento di 5-6' senza problemi ma lentissimo (livello 1 Stop and go).

Poi 1 km a 5' 30'', 1 km a 4'50'' , 1 km a 4' 30'' e l'ultimo a 4' 35''. Paradossalmente meglio gli ultimi due km che i primi due. Il condizionamento psicologico è forte ... ma devo dire che male non ne ho sentito: qualche indolenzimento sì ma non esattamente nei flessori ma più al gluteo. Francamente però credo sia più un indolenzimento psicologico che altro. (livello 2 Stop and go)

Poi defatigamento di 3' e un po di strechting dolce, fatto come mi ha indicato il fisoterapista cioè non puntando le braccia verso le punte dei piedi (per i flessori) ma alzandole verso l'alto in modo da distendere completamente il corpo. Poi doccia calda e massaggi.

A distanza di qualche ora le sensazioni sono positive perchè a riposo provo le stesse sensazioni di ieri e cioè il carico non ha peggiorato la situazione in via (non lo grido .. ) di miglioramento.

Così domani ho in previsione piscina (credo che un po' di cross-training sia necessario e in più la piscina ha un effetto distensivo) e Domenica se la situazione permane stabile farò il 3° livello stop and go e cioè 6km di fondo lento ...

Sperem ...

giovedì 6 dicembre 2007

Regola N°2: i quattro stadi dell'infortunio

Ecco la seconda regola di Tim Noakes per la prevenzione degli infortuni:

Gli infortuni, con l'eccezione della frattura da stress e della sindrome della bandelletta ileo-tibiale, evolvono in queste 4 fasi:

fase 1: il dolore compare solo dopo poche ore dalla fine dell'allenamento.
fase 2: l'infortunio causa fastidio, non ancora male durante l'allenamento o la gara. In questa fase il dolore non riduce la performance dell'atleta
fase 3: l'infortunio causa vero e proprio dolore durante l'allenamento ed è limitante per l'atleta.
fase 4: l'infortunio rende impossibile la corsa

Spesso la fase dell'infortunio alla quale l'atleta si ferma è sintomatico dell'ansietà e della soglia del dolore percepito. Fermarsi in fase1 spesso è eccessivo ma farlo in fase4 è spesso controproducente per il recupero ed indica un'eccessiva importanza della corsa per l'atleta stesso.

Insomma Noakes sembra ripeterci un antico detto latino "in medio stat virtus" ... ma non sempre siamo in grado di cogliere il mezzo ...

Io per esempio mi sono fermato in fase3 avanzata ... un po' troppo tardi! Vedremo domani se 9 giorni di stop sono sufficienti.

E voi in che fase vi siete fermati?

Primo responso su infortunio ... positivo

Ieri sera visita dal fisioterapista amico e podista.
La diagnosi è stata una probabile contrattura ai flessori con un affaticamento degli stessi che mi diceva (ma era una sensazione che ho anche io) sono più contratti rispetto a quelli della gamba "sana". Mi ha tranquillizzato e mi ha consigliato come terapia bagni caldi e massaggi con pomata.
Però analizzando la mia postura mi faceva notare che la gamba "infortunata" è leggermente più corta dell'altra e in vista di carichi maggiori di corsa mi consigliava un esame podometrico (per l'appoggio del piede) e l'utilizzo eventuale dopo l'esame di un plantare.
Francamente visto come la pensa Albanesi sull'argomento e vista l'esperienza di altri runner sono perplesso poichè leggo che almeno il 90% delle persone hanno questa asimmetria e che probabilmente la causa è solo da ricercare nell'aver forzato troppo ....
Sto sfogliando la margherita ... per il momento ho deciso che stante la situazione buona della gamba a riposo, domani approfittando della vacanza milanese da Sant'ambros ... proverò a riprendere seguendo la metodologia STOP and GO.

martedì 4 dicembre 2007

Regola N°1: l'infortunio non è un atto di Dio

Come promesso eccovi enunciata la prima regola di Tim Noakes su come prevenire gli infortuni.


Capire che l'infortunio nella corsa non è volontà divina ma solo il frutto dell' interazioni di tre macro-variabili:
- il nostro patrimonio genetico (inteso come il nostro fisico e le sue caratteristiche)
- l'ambiente con cui interagisce il nostro fisico correndo (dalle scarpe al terreno su cui si corre)
- al programma di allenamento (cioè il carico e la sua tipologia)
è il primo punto fondamentale, enuncia Tim in sintesi in Lore of Running, per capire e prevenire gli infortuni.

Sulla prima variabile non possiamo intervenire ma sulle altre due sì!
In particolare nel libro punta molto l'indice sull'interazione tra le prime due variabili e sull'importanza di conoscerle: non possiamo variare il nostro fisico ma conoscendolo possiamo adattare la seconda variabile alla prima.

Io ammetto per primo di non essere sicuro al 100% della tipologia del mio appoggio: mi considero universale con tendenza non spiccata alla pronazione ma non sono andato oltre l'analisi di come consumo le scarpe e sul classico test dell'impronta del piede bagnato o sulla sabbia ...

E voi? conoscete test più raffinati?

Lore of Running

Non potendo esercitare (per il momento in attesa del responso di domani sera dal fisioterapista) leggo "di corsa".

Da qualche giorno ho rispolverato un mio acquisto di mesi fa che è probabilmente il libro più completo sulla corsa a livello mondiale ma che essendo in inglese e di grandi dimensioni (952 pagine) mal si presta a letture "pendolari". E' stato un colpaccio su Ebay da 9 sterline.

Tim Noakes è uno dei maggiori esperti mondiali di corsa, uno che oltre a studiare e a scrivere ha anche praticato. E si capische dal taglio del libro che non deroga però da un'approccio scientifico rigoroso.

Naturalmente sto leggendo la parte relativa agli infortuni, che dopo un'introduzione generale, definisce dieci regole per stare il più lontano possibile da essi.

Dedicherò un post al giorno per ciascuna regola enunciata da Noakes, per approfondirla, per commentarla e per discuterla insieme a voi e anche per capire insieme gli errori di noi podisti che ci portano inesorabilmente, qualche volta ... a leggere anzichè a correre!

PS: Nell'altro blog (quello non di corsa) ho fatto un post "sognante" ieri sera mentre vedevo le immagini della maratona di Milano sul sito della Gazzetta ... chissà

lunedì 3 dicembre 2007

Un po' di ottimismo ... muscolare

La gamba a riposo non mi fa più male e neppure sento fastidio.

Se forzo, qualche scatto o mi alzo dalla posizione seduta o coricato sento ancora qualche fastidio.

Finalmente il fisioterapista-podista mi ha contattato e mercoledì sera ore 19.00 avrò il primo responso.

Nel forum di Albanesi un amico suggerisce una diagnosi (sulla base della mia descrizione) alquanto plausibile e cioè una infiammazione della parte del muscolo che si attacca alla tuberosità ischiatica.

Tenderei ad escludere la sciatalgia perchè il dolore non si irradia molto ed è legato allo sforzo del muscolo o comunque all'allugamento.

Tenderei anche ad escludere la contrattura perchè ormai dopo 5 giorni di riposo (Ronaldo a parte ;-) ) non dovrei avvertire più nessun fastidio.

Se la situazione migliora e con il parere del fisioterapista vorrei provare a riprendere lentamente Venerdì prossimo con la vacanza e la benedizione di sant'ambross ... ma si comincia con pochi km di fondo lento e con il metodo Stop and Go ... anche se il tentativo di barare partire dal livello 3 esiste ...